Si ricorda a Roma il santo russo Andrej Rublev,famoso iconografo Un tangilile segno di unità delle chiese cattolica ed ortodossa.
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Si è ricordato a Roma il 20 gennaio u.s con un concerto tenutosi a san Giovanni il
Laterano Andrej Rublev, simbolo della rinascita della Santa Russia dopo
due secoli di dominazione tataro-mongola, quando agli inizi del XV
secolo, proprio grazie allo splendore delle icone, il popolo russo
riscoprì la propria identità cristiana.
E' la prima volta nella storia cristiana che un
santo ortodosso sia stato solennemente celebrato in una basilica cattolica
a Roma.
Ma chi è Andrej Rublev?
Qualche cenno storico.
L’iconografo fu
discepolo di S. Sergio di Radonezh, il santo che benedisse le armate del
principe Dmitrij Donskoj, il primo a sconfiggere i tatari nella
battaglia di Kulikovo del 1380. I suoi monaci si diffusero per le
sterminate pianure russe ad annunciare il Vangelo, e le scuole di icone
accompagnarono questa opera con grande efficacia.
La canonizzazione di Rublev, rimasta in sospeso per secoli, venne
finalmente dichiarata nel Sinodo di Mosca del 1988, durante le
celebrazione per il Millennio del Battesimo della Rus’. Fu il primo
evento della “rinascita religiosa” russa dopo un altro “giogo”, quello
ateo sovietico; il nome dell’autore della famosa icona della Santissima
Trinità è tornato quindi ad accompagnare un nuovo inizio della storia
cristiana della Russia Le sue icone, quasi tutte conservate alla Galleria Tretjakov di
Mosca, sono così preziose da non poter essere esposte “in trasferta”;
per questo la grande mostra di pittura russa, aperta in Vaticano al
Braccio di Carlo Magno fino al mese prossimo, presenta opere “Da
Dionisij a Malevich”, e propone bellissime icone dei primi discepoli
dello stesso Rublev, ma non le sue.
Il grande maestro iconografo è molto venerato anche nel mondo
cattolico sia d’oriente che d’occidente
E' intervenuto all'evento
Aleksandr Avdeev,
ambasciatore russo presso la Santa Sede che ha posto in evidenza come
l'evento sia una grande dimostrazione delle buone relazioni tra la
Federazione Russa e la Chiesa Cattolica Romana...
Non si tratta solo di
scambio culturale, ma di una celebrazione importante per tutta la storia del
cristianesimo, e specialmente per i nostri tempi”
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